Fine del supporto per SQL Server 2008 e 2008 R2 e Windows Server 2008 e 2008 R2

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Dal 9 luglio 2019 e dal 14 gennaio 2020 rispettivamente, Microsoft smetterà di fornire aggiornamenti di sicurezza, protezione e assistenza tecnica per i due servizi.

Tra pochi giorni, il 9 luglio, terminerà il supporto per SQL Server 2008, e una seconda scadenza molto importante ci attende invece tra pochi mesi, il 14 gennaio 2020, quando  terminerà definitivamente il supporto per i sistemi operativi della famiglia Windows Server 2008.

Esattamente questo cosa comporta per le aziende?

Non significa che i sistemi operativi smetteranno di funzionare, ma che la casa madre, ovvero Microsoft, non fornirà più aggiornamenti di sicurezza e di protezione, né assistenza tecnica. Problema da non sottovalutare, se si pensa che gli attacchi alla sicurezza sono all’ordine del giorno e che solo nel 2016 sono stati rubati 4.2 miliardi di record dagli hacker, secondo il rapporto annuale 2017 CISCO sulla cybersicurezza. Inoltre c’è il grande tema della Compliance, considerato che l’esecuzione di software senza gli aggiornamenti di sicurezza significa non rispettare l’adeguamento alle normative del settore e in particolar modo alla normativa GDPR. Due buone ragioni, insomma, per adottare una strategia di migrazione che assicuri la continuità degli aggiornamenti di protezione e sicurezza, adeguando i servizi alle opzioni disponibili sul mercato.

Due possibilità per le aziende: il cloud o l’upgrade on premises

Le circostanze potrebbero anche essere un buon pretesto per innovare, e valutare, come la stessa Microsoft suggerisce nei suoi documenti di supporto alla migrazione, l’utilizzo delle tecnologie cloud, la cui rapida crescita mette a disposizione sempre più opzioni per servizi e applicazioni business-critical.
Microsoft vuole spingere all’utilizzo del cloud, infatti consiglia di migrare server, macchine virtuali e applicazioni verso Microsoft Azure, la sua piattaforma cloud pubblica, eseguendo il rehosting dei Workload. Si otterranno così tre anni di aggiornamenti di sicurezza estesa senza costi aggiuntivi e si potrà poi successivamente eseguire l’aggiornamento a una versione corrente con i tempi più consoni all’azienda.
L’altra strada consiste nell’effettuare l’upgrade on premises dei sistemi operativi verso l’ultima versione di Windows Server: per prolungare la protezione dopo la scadenza, sarà possibile acquistare, quindi in questo caso a pagamento, fino a tre anni di aggiornamenti di sicurezza estesa.
Ma ogni realtà ha le sue caratteristiche ed esigenze: prima di fare una scelta è necessario fare un’attenta valutazione, identificare e creare un inventario delle app e dei ruoli del server in esecuzione e analizzare i workload.  Contattaci, ti aiuteremo a trovare la soluzione migliore per la tua azienda.

Di seguito è possibile scaricare la guida Microsoft che aiuta a capire come analizzare il tuo Windows Server esistente, quale strategia di migrazione intraprendere: Scarica pdf