Secondo uno studio di Federprivacy, il 92% delle telecamere di videosorveglianza degli esercizi pubblici violerebbe la normativa sulla privacy, perché non dotato di regolare cartello di informativa. Su un campione di 2.000 intervistati, infatti, solo l’8% ha dichiarato di aver trovato esposto il cartello compilato con tutte le informazioni richieste dal GDPR.
In particolare, nel 38% dei casi il cartello che mette a conoscenza il cittadino della presenza delle telecamere manca del tutto, mentre nel restante 54% il cartello c’è, ma non è compilato con le informazioni necessarie o presenta riferimenti normativi obsoleti o sbagliati.
Le responsabilità dei progettisti
L’indagine ha interpellato anche più di un migliaio di progettisti e installatori, intervistati dopo aver partecipato di recente a una sessione formativa in materia privacy. Dalle loro risposte emerge una situazione di scarsa consapevolezza sul tema: solo il 46% ha dichiarato “di rendersi conto di avere a che fare con temi complessi che comportano rischi elevati ed esposizione alle pesanti sanzioni previste dal GDPR”.
Se la stessa percentuale si è detta interessata ad acquisire maggiori competenze in materia di privacy e videosorveglianza, il dato davvero scoraggiante è che più della metà (il 54%) non è interessata.
Va ancora peggio al Sud, dove solo il 3% delle aziende dei professionisti intervistati sono dotate di un Data Protection Officer o di un’altra figura dedicata alle tematiche della privacy, e solo il 15% dei professionisti avverte la necessità di ulteriori approfondimenti in materia.
Le sanzioni
A livello europeo, delle oltre mille sanzioni comminate dall’introduzione del Regolamento europeo, 177 di queste (il 15%) riguardano violazioni riferite a telecamere e impianti di videosorveglianza, per un ammontare complessivo di oltre 4 milioni di euro. Otto di questi provvedimenti, sono stati inflitti in Italia, per un valore complessivo di oltre 219.000 euro, e una media di 27.375 euro per ogni sanzione.
Conclusioni
Il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi, ha commentato che “anche se il Gdpr ha segnato una svolta storica per la tutela della privacy dei cittadini, il fatto che chi installa i sistemi di videosorveglianza abbia ancora scarsa sensibilità verso le regole in materia di protezione dei dati personali rappresenta un fenomeno preoccupante, specialmente se si considera che sono trascorsi ormai due anni da quando i garanti europei hanno pubblicato le Linee Guida n.3/2019 per fornire ogni chiarimento eventualmente necessario”.
Ancora una volta risulta fondamentale puntare sulla formazione, non solo perché i professionisti del settore possano acquisire competenze consone, ma anche e soprattutto perché si diffonda una reale cultura della Privacy.
Lan & Wan Solutions non si limita a realizzare progetti di videosorveglianza dal mero punto di vista tecnico, ma è in grado di supportare l’azienda cliente, per assolvere all’evasione di tutti i dati cogenti previsti per questa tipologia di impianti, iniziando dalla scelta di una soluzione tecnologica che sia by default e by design secondo i canoni della normativa GDPR Europea ed allineata alla Privacy Nazionale (vedi anche vari provvedimenti Garante).
Il nostro scopo è quello di raggiungere gli obiettivi richiesti dal cliente ed al contempo rispettare tutte le normative in vigore per evitare che il cliente stesso sia bersaglio di forti sanzioni pecuniarie.